Ordinanza n. 185 del 1970
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ORDINANZA N. 185

ANNO 1970

 

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE 

composta dai signori giudici:

Prof. Giuseppe BRANCA, Presidente

Prof. Michele FRAGALI

Prof. Costantino MORTATI

Prof. Giuseppe CHIARELLI

Dott. Giuseppe VERZÌ

Dott. Giovanni Battista BENEDETTI

Prof. Francesco Paolo BONIFACIO

Dott. Angelo DE MARCO

Avv. Ercole ROCCHETTI

Prof. Enzo CAPALOZZA

Prof. Vincenzo Michele TRIMARCHI

Prof. Vezio CRISAFULLI

Dott. Nicola REALE

Prof. Paolo ROSSI,

ha pronunciato la seguente  

ORDINANZA 

nei giudizi riuniti di legittimità costituzionale dell'art. 1751, primo comma, del codice civile, promossi con le seguenti ordinanze:

1) ordinanza emessa il 10 ottobre 1969 dal tribunale di Roma nel procedimento civile vertente tra Benedetto Alessandro e la s.p.a. Unione editoriale per la diffusione del libro, iscritta al n. 64 del registro ordinanze 1970 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 82 del 1 aprile 1970;

2) ordinanza emessa l'11 marzo 1970 dal tribunale di Napoli nel procedimento civile vertente tra Signorelli Domenico, erede di Parracino Carmela, e la Compagnia Singer per macchine da cucire s.p.a., iscritta al n. 207 del registro ordinanze 1970 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 177 del 15 luglio 1970.

Udito nella camera di consiglio del 28 ottobre 1970 il Giudice relatore Vincenzo Michele Trimarchi.

Ritenuto che le due ordinanze indicate in epigrafe sollevano, la prima in riferimento agli artt. 3 e 36 della Costituzione e la seconda in riferimento al solo art. 36, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1751, primo comma, del codice civile, limitatamente alla parte in cui dispone che l'indennità per lo scioglimento del contratto di agenzia a tempo indeterminato é dovuta solo se il contratto si sciolga per fatto non imputabile all'agente;

che i giudizi possono essere riuniti e decisi con unica ordinanza;

che nel primo giudizio si é costituito Alessandro Benedetto, rappresentato e difeso degli avvocati Luciano Lucci Chiarissi e Gabriele Moricca, che, con deduzioni depositate il 20 aprile 1970, ha chiesto che la norma venisse dichiarata illegittima;

che nel secondo giudizio nessuna delle parti si é costituita;

che il Presidente del Consiglio dei ministri non ha spiegato intervento.

Considerato che con sentenza n. 75 del 20 maggio 1970 questa Corte ha dichiarato infondata la questione in riferimento agli artt. 3, 4 e 36 della Costituzione;

che non é stato addotto alcun altro motivo che possa indurre a modificare la precedente decisione.

Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle Norme integrative per i giudizi avanti alla Corte costituzionale.  

PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE 

dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 1751, comma primo, del codice civile, sollevata, con le ordinanze di cui in epigrafe, in riferimento agli artt. 3 e 36 della Costituzione.  

Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 26 novembre 1970.

Giuseppe BRANCA - Michele FRAGALI - Costantino MORTATI - Giuseppe CHIARELLI - Giuseppe VERZÌ - Giovanni Battista BENEDETTI - Francesco Paolo BONIFACIO - Angelo DE MARCO - Ercole ROCCHETTI - Enzo CAPALOZZA - Vincenzo Michele TRIMARCHI - Vezio CRISAFULLI - Nicola REALE - Paolo ROSSI

 

Depositata in cancelleria il 2 dicembre 1970.