Ordinanza n. 104

 CONSULTA ONLINE 

ORDINANZA N. 104

ANNO 1997

 

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori Giudici:

Dott.      Renato GRANATA, Presidente

Prof.      Giuliano VASSALLI

Prof.      Francesco GUIZZI   

Prof.      Cesare MIRABELLI

Prof.      Fernando SANTOSUOSSO 

Avv.      Massimo VARI         

Dott.      Cesare RUPERTO    

Dott.      Riccardo CHIEPPA  

Prof.      Gustavo ZAGREBELSKY  

Prof.      Valerio ONIDA        

Prof.      Carlo MEZZANOTTE         

Avv.      Fernanda CONTRI   

Prof.      Guido NEPPI MODONA    

Prof.      Piero CAPOTOSTI   

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 8, della legge 30 luglio 1990, n. 217 (Istituzione del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti) promosso con ordinanza emessa il 7 giugno 1996 dal Giudice per le indagini preliminari presso la Pretura di Torino nel procedimento penale a carico di Federico Andrea iscritta al n. 1191 del registro ordinanze 1996 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 44, prima serie speciale, dell'anno 1996.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;  

udito nella camera di consiglio del 25 marzo 1997 il Giudice relatore Renato Granata.

Ritenuto che nel corso del procedimento penale nei confronti di Federico Andrea, imputato del reato contravvenzionale di guida senza patente (art. 116, comma 13 codice della strada), il Pretore di Torino - dopo aver dichiarato inammissibile, con provvedimento del 14 marzo 1996, l'istanza dell'imputato di ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato in quanto non applicabile ai procedimenti penali concernenti contravvenzioni - ha sollevato, con ordinanza del 7 giugno 1996, questione incidentale di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 8, della legge 30 luglio 1990, n. 217 per violazione degli artt. 3 e 24, terzo comma, della Costituzione, nella parte in cui esclude la possibilità di ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti nei procedimenti penali concernenti contravvenzioni, salvo che questi siano riuniti a procedimenti concernenti delitti o siano agli stessi connessi ancorchè non riuniti;

che il giudice rimettente sospetta la violazione del principio di ragionevolezza e di eguaglianza perchè ingiustificatamente discrimina gli imputati di reati contravvenzionali rispetto agli imputati di delitti anche se talora le sanzioni dell'arresto e dell'ammenda previste per alcune contravvenzioni risultano essere più elevate della reclusione o della multa previste per taluni delitti;

che parimenti sarebbe leso - secondo il giudice rimettente - il diritto alla difesa perchè la disciplina differenziata censurata avrebbe l'effetto di privare gli imputati (non abbienti) di reati contravvenzionali della effettiva possibilità di giovarsi della difesa tecnica in giudizio;

che é intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato chiedendo che la questione sia dichiarata manifestamente inammissibile o infondata per essere già stata dichiarata non fondata da questa Corte con sentenza n. 243 del 1994.

Considerato che il giudice rimettente, già prima di sollevare la questione di costituzionalità, ha applicato la disposizione censurata provvedendo in ordine all'istanza dell'imputato di ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato, senza peraltro motivare in ordine alla necessità, neppure prospettata, di provvedere alla revoca del provvedimento emesso;

che pertanto - come già affermato da questa Corte (ordinanze n. 340 del 1995 e n. 474 del 1991) - la questione risulta manifestamente inammissibile per difetto di rilevanza non essendo consentito al giudice di sollevare questione di legittimità costituzionale di una disposizione di legge della quale lo stesso giudice abbia già fatto applicazione.

Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE

dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 8, della legge 30 luglio 1990, n. 217 (Istituzione del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti), sollevata, in riferimento agli art. 3 e 24, terzo comma, della Costituzione, dal Pretore di Torino con l'ordinanza indicata in epigrafe.

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 7 aprile 1997.

Renato GRANATA, Presidente e Redattore.

Depositata in cancelleria il 18 aprile 1997.