Ordinanza n. 443 del 1995

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ORDINANZA N. 443

ANNO 1995

 

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori Giudici:

-     Prof. Vincenzo CAIANIELLO, Presidente

-     Avv. Mauro FERRI

-     Prof. Luigi MENGONI

-     Prof. Enzo CHELI

-     Dott. Renato GRANATA

-     Prof. Giuliano VASSALLI

-     Prof. Francesco GUIZZI

-     Prof. Cesare MIRABELLI

-     Avv. Massimo VARI

-     Dott. Cesare RUPERTO

-     Dott. Riccardo CHIEPPA

-     Prof. Gustavo ZAGREBELSKY

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 343 del codice penale, promosso con ordinanza emessa il 20 aprile 1995 dal Pretore di Potenza nel procedimento penale a carico di Di Tommaso Leonardo, iscritta al n. 430 del registro ordinanze 1995 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 30, prima serie speciale, dell'anno 1995.

Udito nella camera di consiglio del 28 settembre 1995 il Giudice relatore Giuliano Vassalli.

RITENUTO che il Pretore di Potenza ha sollevato, in riferimento agli artt. 3 e 27, terzo comma, della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 343 del codice penale nella parte in cui tale norma prevede come minimo edittale la pena della reclusione di un anno.

CONSIDERATO che questa Corte, con sentenza n. 313 del 1995, successiva all'ordinanza di rimessione, ha dichiarato non fondata la medesima questione sollevata, fra gli altri, dallo stesso giudice negli identici termini, e che, pertanto, non essendo stati addotti argomenti diversi, la questione ora proposta deve essere dichiarata manifestamente infondata.

Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE

dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 343 del codice penale, sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 27, terzo comma, della Costituzione, dal Pretore di Potenza con l'ordinanza in epigrafe.

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18/10/95.

Vincenzo CAIANIELLO, Presidente

Giuliano VASSALLI, Redattore

Depositata in cancelleria il 18/10/95.