Ordinanza n.58 del 1990

 CONSULTA ONLINE 

ORDINANZA N.58

 

ANNO 1990

 

REPUBBLICA ITALIANA

 

In nome del Popolo Italiano

 

LA CORTE COSTITUZIONALE

 

composta dai signori Giudici:

 

Dott. Francesco SAJA Presidente

 

Prof. Giovanni CONSO

 

Prof. Ettore GALLO

 

Dott. Aldo CORASANITI

 

Prof. Giuseppe BORZELLINO

 

Dott. Francesco GRECO

 

Prof. Renato DELL'ANDRO

 

Prof. Gabriele PESCATORE

 

Avv. Ugo SPAGNOLI

 

Prof. Francesco Paolo CASAVOLA

 

Prof. Antonio BALDASSARRE

 

Prof. Vincenzo CAIANIELLO

 

Avv. Mauro FERRI

 

Prof. Luigi MENGONI

 

Prof. Enzo CHELI

 

ha pronunciato la seguente

 

ORDINANZA

 

nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 1, secondo comma, della legge 9 gennaio 1963, n. 9 (Elevazione dei trattamenti minimi di pensione e riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti e dei coloni e mezzadri), promosso con ordinanza emessa il 19 giugno 1989 dal Pretore di Brescia nel procedimento civile vertente tra Brolli Maria ed altri e l'I.N.P.S., iscritta al n. 475 del registro ordinanze 1989 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 43, prima serie speciale, dell'anno 1989.

 

Udito nella camera di consiglio del 18 gennaio 1990 il Giudice relatore Francesco Paolo Casavola.

 

Ritenuto che nel corso di un giudizio in cui il ricorrente, titolare di pensione di vecchiaia erogata dall'I.N.P.S., aveva richiesto l'integrazione al minimo della pensione di riversibilità a carico del Fondo speciale per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, il Pretore di Brescia, con ordinanza emessa il 19 giugno 1989, ha sollevato, in relazione all'art. 3 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, secondo comma, della legge 9 gennaio 1963, n. 9, nella parte in cui non consente tale integrazione in favore di chi sia già titolare dell'anzidetto trattamento diretto nel regime dell'assicurazione generale obbligatoria;

 

che il giudice a quo osserva come tale preclusione, sia pure nel quadro normativo anteriore al 1° ottobre 1983 (data di decorrenza degli effetti della nuova disciplina introdotta dalla legge 11 novembre 1983, n. 638), non abbia più ragion d'essere alla luce della copiosa giurisprudenza di questa Corte che ha progressivamente eliminato ogni divieto in subiecta materia.

 

Considerato che la norma censurata è già stata dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza n. 373 del 1989, proprio nella parte in cui preclude l'integrazione al minimo della pensione di riversibilità erogata dal Fondo speciale per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni a chi sia titolare di pensione diretta a carico dell'Assicurazione generale obbligato ria, qualora per effetto del cumulo, il complessivo trattamento economico risulti superiore al minimo garantito;

 

che, pertanto, la proposta questione è manifestamente inammissibile.

 

Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n.87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

 

PER QUESTI MOTIVI

 

LA CORTE COSTITUZIONALE

 

dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, secondo comma, della legge 9 gennaio 1963, n. 9 (Elevazione dei trattamenti minimi di pensione e riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti e dei coloni e mezzadri), sollevata, in riferimento all'art. 3 della Costituzione, dal Pretore di Brescia con l'ordinanza in epigrafe, già dichiarato costituzionalmente illegittimo con la sentenza n. 373 del 1989.

 

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 31/01/90.

 

Francesco SAJA, PRESIDENTE

 

Francesco Paolo CASAVOLA, REDATTORE

 

Depositata in cancelleria il 02 Febbraio 1990.